Arvedo Forni

 
Arvedo Forni

nato nel 1919
San Giovanni In Persiceto

6 Racconti

9.4 min
Dopo aver scoperto che anche suo fratello Luigi è riuscito a salvarsi, Arvedo decide di fare con lui ritorno a San Giovanni In Persiceto, loro paese di origine. Anche questo viaggio però non sarà facilissimo; ma nonostante le tante difficoltà, i due fratelli riusciranno finalmente a riabbracciare la madre...
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9.0 min
Riusciti a fuggire dal rastrellamento di Ladispoli, Arvedo e i due suoi amici decidono di raggiungere Roma a piedi. Arrivati in città, grazie all'aiuto di alcuni tranvieri romani, riuscirono a raggiungere le loro case. quello che più rimane nel cuore a Arvedo è la solidarietà e la disponibilità della popolazione romana, che in più di un'occasione salvò la vita ai giovani soldati italiani fuggiaschi...
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8.7 min
Arvedo, accompagnato da altri due amici, si recò a Ladispoli per riprendere ciò che avevano lasciato in caserma. Scesi dal treno, vennero però informati che il paese era circondato dai tedeschi e non si poteva uscire. Studiarono un piano per uscire e salvarsi da quello che sarebbe stato il rastrellamento di Ladispoli: sarebbero stati portati via tutti gli uomini dai 18 ai 49 anni e ne sarebbero tornati pochissimi.
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8.1 min
Arvedo raggiunse il suo amico Stefanacci in via Lusitania, nella mattina del 10 settembre, ancora armato e in divisa. Stefanacci lo fece cambiare e decisero di nascondere le armi a Caracalla. Tornando si accorsero che era in corso una battaglia fra italiani e tedeschi, si nascosero in casa e dalle finestre videro militari che andavano verso San Giovanni ed erano inseguiti. Stafanacci, forse per l'emozione, venne colpito da una specie di ictus e solo verso la mattina dopo riuscì a riprendersi.
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9.0 min
Arvedo il giorno dell'armistizio aveva fatto 24 ore di guardia e a mezzanotte dell'8 settembre si era appena messo a letto. Dopo un paio di ore venne svegliato da un piantone che gli disse che la caserma era deserta: erano rimasti solo una trentina di militari. Ma proprio mentre i pochi rimasti decidevano cosa fare, arrivò un camion di tedeschi ...
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9.4 min
Arvedo Forni racconta del giorno in cui cadde il fascismo. Era il 19 luglio quando, contro ogni aspettativa, Roma, fino ad allora considerata "città aperta", venne bombardata. Per venti minuti la città venne colpita ininterrotamente, senza che nessuna antiaerea intervenisse. Subito dopo si riunì il Gran Consiglio del fascismo che votò a maggioranza la deposizione di Mussolini. Il re convocò Mussolini, lo dimise da presidente del consiglio dei ministri e lo sostituì con Badoglio. Mussolini venne arrestato. Roma finiva all'Alberone e da lì fino al Ministero degli Interni la gente era tutta per strada a fare festa: ballavano tutti tranne quelli che erano affaccendati a buttare giù i simboli del fascismo. Erano 750 mila abitanti in festa perchè pensavano che la guerra fosse finita.
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