Antonello Cini

 
Antonello Cini

nato nel 1936
Siena

6 Racconti

7.6 min
Antonello ci racconta il rapporto speciale che con il suo orto, che gli permette di rimanere in contatto con il padre mancato ormai 30 anni fa. un orto che crearono insieme e che Antonello non sarebbe mai riuscito a far crescere senza i preziosi consigli del genitore...
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9.5 min
Antonello spiega perchè il padrone delle terre in cui la sua famiglia lavorava come mezzadri, come proprietario terriero, ebbe grandi opportunità  per investire in attività  industriali. Infatti, dopo la guerra, per gli agrari i politici al governo previdero ben tre piani verdi, con la possibilità  di avere mutui a 50 anni al tasso dell'1% annuo. Tali finanziamenti furono delle vere opportunità  perchè, a fronte di un progetto di irrigazione con un invaso il finanziamento era concesso, anche se mancava l'acqua affluente e senza che fossero fatti controlli successivi sullo stato di avanzamento dei lavori, tanto che tali finanziamenti potevano essere dirottati all'industria.
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10.0 min
"Bandino era il padrone, la signora Annita la padrona, il figlio il signorino Luigi il padroncino, la signorina Maria la padroncina. In Via Paolo Ma scagni al n. 9 vi era l'abitazione della mia famiglia Cini. Traversata la strada dal grande portone di legno di colore rosso si accedeva al giardino della casa padronale e da lì all'orto"
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10.0 min
Antonello ricorda lo "zi Gosto", poi Cav. di Vittorio Veneto, "quando apriva il grande portone rosso che immetteva, da quello che era chiamato l'orto del Cini, in Via Paolo Mascagni; l'auto balilla di Bandino si fermava in prossimità  dell'uscita ed attendeva un cenno per immettersi nella pubblica via. Lo" zi Gosto" si accertava che non vi fossero auto in arrivo nei due sensi e con la mano invitava Bandino ad avanzare con la macchina. Quando Bandino varcava la soglia lo "zi Gosto" curvava la schiena a 90 gradi e cappello in mano salutava a voce alta: buongiorno sor padrone".
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8.7 min
Quando la scuola Saffi fu di nuovo agibile, Antonello riprese a frequentare le lezioni del maestro Adriano Grandi: potè così concludere la quarta e quinta classe. Nonostante i tanti anni trascorsi, ricorda ancora molti cognomi dei suoi compagni di scuola: Arezzini, Artini, Ascione, Bartali, Bassi, Casini fratelli, Cioli, Dividio, Fabio, Filippone, Fineschi, Florindi, Fochi, Fusi, Gragnoni, Gori, Lachi, Laghi, Lenti, Migliorini, Montagna, Muzzi, Passaro, Pianigiani, Nencini, Saracini, Sardi, Seracini e naturalmente Cini
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8.9 min
La vita lavorativa di Antonello è stata condizionata dal casellario politico Nel 1931 Arturo Bocchini, al tempo prefetto del regime fascista, poi nominato ministro degli interni del regime,emanò il T.U. delle leggi di pubblica sicurezza, in modo da perseguitare chi non era d'accordo con il regime fascista. Solo nel 1966 tale T.U. fu adeguato alla nuova costituzione entrata in vigore nel 1948. Dai governi pentapartito tale T.U. fu utilizzato per escludere dai posti di lavoro più remunerati sia gli iscritti al p.c.i e p.s.i. ma anche loro parenti ed affini. Quanto sopra nonostante La XII disposizione finale della Costituzione della Repubblica Italiana vieti la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista.
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