- raccontato da Ezio Ghio | 1920
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Redazione | 16/05/2012
E' partito a Gennaio del 1940 a militare e lo hanno mandato a Torino come telegrafista, il primo bombardamento lo ha preso li in Piazza D'Armi. Dopo il tradimento da parte dei Savoia verso la Francia fu mandato in Albania a Puca dove faceva un freddo cane 38° sotto lo zero,per scaldarsi si mettevano addosso 15 coperte ma di cotone non di lana. Il comandante era innamorato della sua voce e lo trattava bene le faceva avere sempre le cose migliori, sigarette, il lardo, le cervella ecc.
Finita la guerra con la Grecia loro dovevano tornare ma sono stati dimenticati li se non fosse che di frodo il Sig. Ezio ebbe una conversazione con un suo cugino di Milano che gli comunicò che la guerra era finita. Avevano finiti i viveri. Dopo Durazzo ritornarono a casa ma l'Italia alleata con gli inglesi e ci mandano non attrezzati in Africa a Bona e siamo stati venduti agli ebrei che denunciavano, presi e portati al campo. Gli inglesi al campo organizzavano delle feste e lo portavano in giro a cantare nei vari reparti l'Ave Maria. Per scappare da li attraversarono una vigna in ginocchio, vennero scoperti da un arabo che pensando di farci del bene lo hanno riportato al campo.
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