Un sabato mattina il campo dove stava Francesco venne evacuato. Erano seimila. Il giorno dopo sarebbe toccato agli altri fra cui stava Francesco. Stavano per uscire quando qualcuno gridò che stavano arrivando gli americani, tutti si scaraventarono fuori dalle baracche e le guardie tedesche sulle torrette girarono le mitragliatrice spararono sui prigionieri. Fu una strage senza senso. Quando entrarono gli americani, presero i soldati tedeschi e li lasciarono ai prigionieri. Il campo fu come rioccupato per dare assistenza e organizzare il ritorno dei prigionieri. Francesco prima di tornare avrebbe dovuto fare la quarantena a Dachau ma stava bene e voleva solo tornare a casa. E si è messo in strada a piedi, verso il confine. Durante la marcia si è unito ad altri che come lui tornavano a piedi verso casa. Prima di arrivare la confine fu fermato dagli americani che controllavano che potessero rientrare in Italia solo gli italiani: c’era molta gente di tutte le nazioni che volevano entrare nel nostro paese. Fino a Genova Francesco è arrivato in camion e da Genova a Roma in treno. Era giugno.
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