- raccontato da Bonaparte Lidia | 1936
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Provincia di Roma - Per la memoria | 24/08/2011
Lidia ricorda moltissime cose. A Pola c’erano tanti giardinetti, la parrocchia di S. Antonio, le spiagge…un infanzia felice. Poi quando entrarono le truppe di Tito tutto in famiglia diventò triste mentre gli slavi erano felici. Gli italiani, anche il papà di una amichetta, cominciarono ad essere portati via legati col filo spinato. Partirono tutti in una giornata piovosa, hanno raggiunto il Toscana con una carrozza. La nave sembrava bella ma all’interno si dormiva sulla paglia. Lidia ricorda il papà e la mamma abbracciati mentre fischiava la sirena come ultimo saluto. Vivere al campo profughi Lidia lo ricorda con vergogna: vergogna di doversi cambiare senza troppa intimità, vergogna di vedere che veniva offerto da mangiare…
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